2.780 giovani in Toscana hanno scelto di costruirsi un futuro da imprenditori agricoli investendo nella terra, dalla coltivazione all’allevamento, dall’agriturismo alle vendite dirette fino all’economia green con una crescita dello 0,5% nel 2021 in controtendenza rispetto al settore che regista al contrario una piccola flessione (-0,3%). E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti sulla base dei dati della Camera di Commercio di Firenze in occasione degli Oscar Green, il salone dell’innovazione per salvare il clima, combattere gli sprechi e inventarsi il lavoro che si è tenuto a Centro Congressi Rospigliosi a Roma e che ha avuto come protagonista anche un’esperienza toscana. Si tratta della pistoiese “Ladre di Piante” di Silvia Agostini e della sua serra digitale anti-pandemia. “La pandemia prima e la guerra in Ucraina oggi stanno spingendo uno storico ritorno delle nuove generazioni nelle campagne dove esprimere creatività e portare un contributo al Paese in un momento in cui per le speculazioni, gli accaparramenti e limiti alle esportazioni è importante garantire l’approvvigionamento alimentare dei cittadini. – spiega Francesca Lombardi, Delegata Giovani Coldiretti Toscana – E’ necessario, soprattutto in questa delicata fase, continuare a sostenere il sogno imprenditoriale dei giovani per investire nel futuro in un Paese che per troppo tempo ha pensato di poter fare a meno della propria agricoltura”.
Secondo l’indagine del Centro Studi Divulga le aziende giovanili hanno una marcia in più anche nei numeri: hanno una superficie superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in più. Le imprese giovani hanno di fatto rivoluzionato il mestiere dell’agricoltore impegnandosi in attività multifunzionali che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili. Un vantaggio per il Paese anche grazie alla rivoluzione tecnologica e digitale in atto con investimenti in droni, gps, robot, software e internet.
Tra questi esempi c’è sicuramente l’azienda di Silvia Agostini “Ladre di Piante” che dopo la vittoria della selezione regionale, con tanto di consegna del premio da parte dei sindaco di Firenze, Dario Nardella, nel contesto di Palazzo Vecchio, ha avuto la soddisfazione di rappresentare la Toscana alle finali nazionali del premio dei Giovani Impresa Coldiretti a Roma. Silvia era una delle tre imprese finaliste a livello nazionali della categoria “Impresa Digitale”. A premiarla è stato il Presidente di Ismea, Angelo Frascarelli alla presenza del Ministro, Stefano Patuanelli e del Presidente Nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini.
Laurea in Scienze vivaistiche e specialistica in Architettura del paesaggio, circondata fin da piccola dai vivai, nel principale distretto italiano della valle delle piante di Pistoia, Silvia scommette su una impresa tutta digitale grazie alla quale tiene i contatti con i clienti e offre servizi rapidi ed efficienti con i corrieri, oltre a garantire loro una varietà di piante invidiabile, per poi farli affezionare fino al punto che le fanno visita in azienda. Nel periodo più duro della pandemia Covid le vendite sono letteralmente esplose. Le persone hanno alimentato la passione per il verde, la cura del proprio balcone o del proprio giardino e l’on-line ha rappresentato un’occasione straordinaria per ottenere direttamente a casa quello che si desiderava per abbellire il proprio ambiente. Silvia ha messo in piedi un’organizzazione certosina: dalla gestione degli ordini alla scelta in vivaio, al monitoraggio per la spedizione, al rapporto con il corriere fino alla cura del cliente. “Silvia è stata capace di vedere nella pandemia un’opportunità per posizionare la sua azienda nell’universo digitale. – conclude il Delegato regionale di Giovani Impresa Coldiretti – E’ una delle tante esperienze di un’agricoltura che dimostra di sapersi adattare ai grandi mutamenti senza mai perdere identità e legame con il territorio”.
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